Descrizione
L’olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP è ottenuto dai frutti delle varietà Acerenza, Ogliarola del Vulture, Ogliarola del Bradano, Maiatica, Nociara, Ghiannara, Augellina, Justa, Cornacchiola, Romanella, Carpinegna, Faresana, Sammartinengna, Spinoso, Cannellina, Cima di Melfi, Fasolina, Fasolona, Lardaia, Olivo da mensa, Orazio, Palmarola, Provenzale, Racioppa, Roma, Rotondella, Russulella, Scarpetta, Tarantina, Coratina, Frantoio, Leccino e loro sinonimi, presenti da sole o congiuntamente in misura non inferiore all’80%. Possono inoltre concorrere altre varietà fino a un massimo del 20 %.
Zona di produzione
La zona di produzione dell’olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP ricade nell’intero territorio della regione Basilicata.
Metodo di produzione
La produzione unitaria massima consentita, per oliveti dai quali si ottiene l’Olio Lucano IGP, non può superare 10 tonnellate di olive per ettaro. Le operazioni di oleificazione delle olive devono essere effettuate entro 48 ore dalla raccolta, che deve essere compiuta nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 30 gennaio dell’anno successivo. La raccolta deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o con mezzi meccanici; è vietata la raccolta delle olive cadute naturalmente sul terreno e quella su reti permanenti. Le olive raccolte devono essere trasportate e conservate con cura, in cassette, cassoni o altri contenitori rigidi che favoriscano l’aerazione. Prima della molitura, le olive vanno sottoposte a un processo di defogliazione e lavaggio. La permanenza della pasta di olive nella gramola varia in funzione del grado di maturazione dei frutti e la temperatura dell’acqua nell’intercapedine della gramolatrice deve garantire che la pasta di olive, in lavorazione, non subisca processi di alterazione. Per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino le caratteristiche peculiari originarie dei frutti. La resa media aziendale delle olive in olio non può superare il 22%.
Aspetto e sapore
L’Olio Lucano IGP è caratterizzato da un colore compreso tra il verde e il giallo. Al profumo si presenta fruttato medio, con percezioni di media intensità; il sapore è amaro medio e piccante medio, con eventuali note aromatiche di erba fresca, carciofo, pomodoro, mandorla, mela. L’armonia tra le note olfattive e gustative è una caratteristica specifica comune di questo olio.
Storia
L’olivo in Basilicata ha origini molto antiche, documentate sin dall’epoca Preromana. Alcuni scavi archeologici condotti a Pantello di Metaponto, coordinati dal professor Joseph C. Carter dell’Università di Austin (Texas), hanno portato alla luce pezzi di legno, olive, foglie e noccioli, risalenti al VI secolo a.C. La prima testimonianza scritta è legata all’opera Epodi del poeta Orazio che, nato a Venosa nel 65 a.C., scriveva: “Germoglia il ramo dell’olivo che mai inganna”. Ai coloni greci si deve invece l’introduzione nell’antica Lucania di varietà che si sono adattate all’ambiente, come la Maiatica. Il nome Olio Lucano è ben documentato a partire dalla fine degli anni Ottanta del Novecento nel commercio, nel linguaggio comune e in pubblicazioni scientifiche.
Gastronomia
L’olio extravergine di oliva è un alimento facilmente deperibile che necessita di una corretta conservazione per mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche. È dunque opportuno conservarlo in ambienti freschi e al riparo dalla luce, a una temperatura compresa fra 14 e 18°C, lontano da fonti di calore e da prodotti che emanino particolari odori. L’extravergine di oliva Olio Lucano IGP per le sue caratteristiche organolettiche è ingrediente base della cucina lucana; è un condimento ideale per pasta, verdure, carne e pesce.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP. Sulle etichette delle confezioni devono essere riportati la denominazione, seguita dalla menzione Indicazione Geografica Protetta (IGP), il logo comunitario dell’IGP e il logo del prodotto.
Nota distintiva
La peculiarità strutturale dell’olivicoltura in Basilicata è la coltivazione in collina, da parte di piccole aziende. La maggioranza degli oliveti ricade in aree interne, nelle fasce di collina e montagna, su terreni in pendenza soggetti a erosione.