Descrizione
La Gönci Kajszibarack IGP è l'albicocca della specie Prunus armeniaca L. ottenuta dalle varietà Gönci magyar kajszi, Magyar kajszi C 235, Mandulakajszi, Bergeron, Ceglédi Piroska, Ceglédi bíborkajszi, Ceglédi arany, Ceglédi óriás, Pannónia.
Zona di produzione
La zona di produzione della Gönci Kajszibarack IGP si estende in quattro distretti specifici della contea di Borsod-Abaúj-Zemplén: Abaúj-Hegyköz, Encs, Szerencs, Szikszó.
Metodo di produzione
I frutteti sono ubicati in zone soleggiate e riparate, a un'altitudine compresa tra i 150 e i 300 metri s.l.m. La raccolta, che ha inizio nella metà di giugno e termina verso la fine di agosto, avviene a mano e si svolge in più fasi, a seconda dei tempi di maturazione delle diverse varietà. Per garantire la raccolta del frutto al momento di maturazione più opportuno, ciascun appezzamento può essere soggetto a tre fasi di raccolta: pre-raccolta, raccolta principale, post-raccolta. I frutti vengono poi trasportati in magazzini e mantenuti alla temperatura di circa 4°C. Segue il raffreddamento e la cernita, nella quale le albicocche sono suddivise per forma, per dimensione e per colore. Infine, le casse sono conservate in locali a temperatura controllata, compresa tra i 4 e i 6°C, per un massimo di 30 giorni.
Aspetto e sapore
La Gönci Kajszibarack IGP ha dimensioni da medio-grandi a grandi a seconda della varietà, forma da sferica a ovoidale o allungata e colore arancione più o meno scuro, talvolta con una sfumatura rosso carminio o rosso scuro sul lato esposto al sole. Anche il colore varia in base alla varietà e va dal giallo oro all'arancione scuro. Il sapore è dolce e acido, aromatico; la consistenza variabile.
Storia
Il nome "kajszi Baraczk" (albicocca) compare per la prima volta nel 1667 in un libro di János Lippay Posoni kert (Giardino di Bratislava), ma a dare impulso alla produzione di frutta nel territorio fu l'epidemia di fillossera che intorno al 1880 distrusse gran parte dei vigneti d'Europa. In molte zone, tra cui quella di Gönc, questi furono sostituiti con alberi da frutto, come le albicocche, che iniziarono a essere prodotte su larga scala. Fino al 1850, invece, la regione di Gönc era nota soprattutto per le ciliegie e fu solo nel 1871 che iniziò a essere menzionata per la coltivazione di albicocche. L'ufficiale János Korponay testimoniò infatti che in questo periodo venivano prodotte albicocche in "notevoli quantità".
Gastronomia
La Gönci Kajszibarack IGP si conserva al meglio in un luogo fresco e asciutto. L'ideale è consumare il frutto al naturale, dopo averlo accuratamente lavato. In alternativa, la Gönci Kajszibarack IGP può rappresentare l'ingrediente principale di succhi di frutta, marmellate, composte ma è gustosa anche da consumare essiccata per preparare canederli o altre specialità della tradizione ungherese. Può essere inoltre utilizzata per la realizzazione di una salsa deliziosa, ottima per guarnire piatti di carne come l'agnello o il fegato d'oca. In estate si consiglia di assaporare la Gönci Kajszibarack IGP in una fresca macedonia di frutta mista di stagione.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Gönci Kajszibarack IGP, nelle varietà Gönci magyar kajszi, Magyar kajszi C 235, Mandulakajszi, Bergeron, Ceglédi Piroska, Ceglédi bíborkajszi, Ceglédi arany, Ceglédi óriás, Pannónia. È confezionato in casse di plastica o di legno sulle quali, attraverso un'etichetta, è specificata l'origine del frutto.
Nota distintiva
La Gönci Kajszibarack IGP matura più tardi rispetto ad altre albicocche coltivate in zone diverse, in media 6-10 giorni dopo. Il clima più fresco, inoltre, ne esalta l'acidità e gli aromi, che si decompongono più lentamente nel corso della maturazione.