Descrizione
La Cipolla Bianca di Margherita IGP designa l’ortaggio allo stato fresco ottenuto dal bulbo della specie Allium cepa L., limitatamente agli ecotipi locali Marzaiola o Aprilatica (tipologia precoce), Maggiaiola (medio- precoce), Giugniese e Lugliatica (di maturazione tardiva).
Zona di produzione
La zona di produzione della Cipolla Bianca di Margherita IGP interessa la fascia costiera adriatica nel territorio del comune di Margherita di Savoia, in provincia di Barletta-Andria-Trani, e dei comuni di Zapponeta e Manfredonia, in provincia di Foggia, nella regione Puglia.
Metodo di produzione
Gli ecotipi locali scelti per la coltivazione della Cipolla Bianca di Margherita IGP sono autoriprodotti e selezionati da diverse generazioni di agricoltori della zona. La semina avviene nei semenzai precedentemente lavorati a partire da fine agosto fino ai primi di settembre. Segue il trapianto delle piantine che deve essere effettuato nel periodo compreso tra novembre e febbraio. In questa fase è molto importante l’irrigazione che deve essere commisurata all’andamento stagionale delle piogge. La raccolta, effettuata manualmente, ha inizio in periodi diversi a seconda della tipologia: la Marzaiola o Aprilatica è la più precoce e viene raccolta a partire da metà marzo, la Maggiaiola a maggio, la Giugniese e la Lugliatica vengono raccolte fra giugno e metà luglio. Durante la raccolta vengono selezionati anche i bulbi da utilizzare per i nuovi impianti. Il confezionamento è consentito solo se effettuato subito dopo la raccolta, mentre è vietato riconfezionare il prodotto al di fuori della zona di produzione.
Aspetto e sapore
La Cipolla Bianca di Margherita IGP è caratterizzata da bulbi bianchi, dal sapore dolce e succulento, consistenza tenera e croccante ed elevato contenuto in zuccheri. La tipologia Marzaiola o Aprilatica presenta una forma schiacciata ai poli; la Maggiaiola ha forma meno schiacciata; la Giugniese e la Lugliatica si presentano decisamente rotondeggianti.
Storia
Sin dagli inizi del secolo XIX, nella zona di produzione della Cipolla Bianca di Margherita IGP si è sviluppata una particolare tecnica colturale caratterizzata dalla capacità di ottenere il seme su un terreno sabbioso, di creare semenzai, di trapiantare le piantine riparandole dall’erosione del vento con la paglia, per poi raccoglierle a mano. Queste stesse tecniche di coltivazione sono arrivate fino ai giorni nostri. Tracce di commercializzazione della cipolla bianca di Margherita risalgono agli inizi dell’Ottocento, ma solo dalla metà del secolo scorso è diventata una presenza importante nei mercati ortofrutticoli italiani, principalmente nel periodo che va da aprile a luglio.
Gastronomia
È consigliabile conservare la Cipolla Bianca di Margherita IGP in luogo fresco e asciutto per preservare al meglio la consistenza tenera e croccante del bulbo. Per la sua caratteristica dolcezza, è particolarmente indicata come contorno di piatti sia a base di carne sia di pesce, perché ne esalta il sapore senza coprirlo. Viene cucinata in umido e sulla griglia, in padella o al forno. È molto usata anche a crudo, in insalata, con patate lessate oppure cetrioli e carote, condita con olio extravergine di oliva. Ideale per zuppe e minestre. Le ricette più innovative vedono la Cipolla Bianca di Margherita IGP utilizzata per realizzare gustose confetture e marmellate, da assaporare su pane tostato e formaggi ma anche come accompagnamento a crostacei e bolliti di carne.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Cipolla Bianca di Margherita IGP. È commercializzato allo stato fresco, confezionato in rete, in vaschette, in cassette contenenti una quantità di prodotto variabile o in “trecce” con numero minimo di bulbi pari a 3.
Nota distintiva
La Cipolla Bianca di Margherita IGP è caratterizzata da un colore bianco cristallino, una particolare tenerezza e croccantezza e un elevato contenuto in zuccheri, qualità specifiche conferite al prodotto dalla particolare tecnica di coltivazione, sviluppata su un terreno sabbioso, con una falda acquifera molto superficiale, favorendo il contenimento della crescita della pianta e un basso contenuto di sostanza secca.