Descrizione
La Belokranjska Pogaca STG è un prodotto da forno composto di 500 gr di farina bianca fluida di tipo 500, 3 dl di acqua tiepida, 3 cucchiaini di sale, 20 gr di lievito, mezzo cucchiaino di zucchero, con l'aggiunta finale di un uovo, cumino e sale grosso.
Zona di produzione
Il territorio della tradizione della Belokranjska Pogaca STG è individuabile principalmente nel comune di Metlika, nella regione della Bela krajina.
Metodo di produzione
Dopo aver lavorato il lievito sbriciolato insieme a 3 cucchiai di farina, un po' d'acqua e lo zucchero, per ottenere un composto fluido e spesso che si lascia lievitare fino al raddoppiamento del volume iniziale, l'impasto ottenuto viene lavorato con l'acqua e la farina restanti per 8-10 minuti. Quando l'impasto ha raggiunto una consistenza morbida e liscia, la pasta si lascia riposare coperta per completare la lievitazione fino al raddoppiamento del volume. Successivamente, la pasta lievitata viene inserita nello stampo precedentemente imburrato, modellandola e appiattendola. I bordi, che non devono toccare lo stampo, dovranno essere più sottili del centro. Prima di procedere alla cottura per circa 20 - 25 minuti in forno preriscaldato a 220°C, si eseguono delle incisioni che raggiungono il fondo dello stampo e vi si spennella, infine, un composto di uova, cumino e sale grosso.
Aspetto e sapore
La Belokranjska Pogaca STG si presenta sferica e appiattita, con diametro di 30 cm, spessore centrale di 3-4 cm e bordi di 1-2 cm. La crosta, uniforme e priva di bolle, è incisa da linee oblique, distanti 4 cm circa, che s'incrociano dando luogo a dei quadrati. La cottura le dona croccantezza e un colore marrone chiaro, oltre che un gusto ed un aroma caratteristico dovuti all'aggiunta di cumino e di sale.
Storia
In Bela krajina, l'elaborazione della Belokranjska Pogaca STG viene tramandata di generazione in generazione. La ricetta risale ad alcuni secoli fa, fu probabilmente introdotta dagli Uskoks, gli uscocchi, arrivati dai Balcani nel XV e XVI secolo e stabilitisi sulle alture del massiccio dei Gorjanci. Tra le fonti scritte si possono menzionare le citazioni rintracciabili nelle opere di Janez Trdina, Bajke in povesti o Gorjancih, del 1882; di Ivan Navratil, Kresovanje v Metliki, del 1849, nonché nell'Enciclopedia della cucina iugoslava di L. Simeonovic del 1967. Più recenti, invece, sono le citazioni dell'etnologo M. Balkovec, 1994 e quella di Ksenja Vitkovic Khalil del 1999, in cui la Belokranjska Pogaca viene denominata prostaca. Anticamente, mentre bisognava aspettare che il pane si freddasse per poterlo consumare, le massaie usavano infornare, per i bambini, una pogaca da mangiare calda. Ad oggi, le massaie la preparano per offrirla come benvenuto agli ospiti o in occasione della vendita di vini, anche perché, secondo una antica convinzione popolare, riesce ad assorbire bene l'alcool rallentandone l'effetto inebriante.
Gastronomia
Per una conservazione ottimale è preferibile tenere la Belokranjska Pogaca STG in un luogo fresco e asciutto. Si raccomanda il suo consumo appena sfornata, per mantenerne intatti l'aroma e la morbidezza. Il taglio è facilitato dalle incisioni in superficie, che rende superfluo l'utilizzo di coltelli. In Slovenia è consueto il suo utilizzo come accompagnamento nella degustazione di vini.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Belokranjska Pogaca STG.
Nota distintiva
L'aroma caratteristico e il gusto tipico della Belokranjska Pogaca STG è conferito al prodotto dalla copertura di cumino e dal sale grosso, che vengono spolverati in superficie dopo aver spennellato l'uovo battuto.